Anche per quanto riguarda il bronzo e l'ottone, il Museo Etnico Bagnaresi ha molto da offrire ai suoi visitatori.
Con oltre 200 pezzi di natura e stile completamente differenti, la raccolta propone oggetti che rappresentano figure zoomorfe, bracciali, cavigliere, ciondoli, campane, ecc.
Molto numerose anche le statue, che vanno dalle figure femminili a quelle più antiche (lacca rossa) che ritraggono divinità, come il "Krishna" o il Buddha "Amitaba" detto "della meditazione", le cui mani sorreggono una coppa simbolo della vita monacale e dell'abbandono della materia.
Ma anche scatole e vasi preziosamente decorati che documentano la volontà degli artisti di non creare dei semplici "contenitori" con finalità funzionali ed estetiche, ma vere e proprie opere d'arte che potevano anche essere usate per fini pratici.
Le immancabili decorazioni sui fianchi degli oggetti rispondono spesso ad una "grammatica" dei simboli che si presta ad una interpretazione puntuale del preciso significato.
Possiamo proseguire citando alcuni oggetti Buddhisti del Tibet:
il "GHANTA", uno strumento rituale della liturgia buddhista tibetana, costituito da una campanella (dril-bu) con l’impugnatura a forma di vajra. Rappresenta la vacuità di tutte le cose ed è il simbolo femminile della conoscenza trascendente (praj-na);
"VAJRA": nei tempi bellici questo termine indicava la folgore, arma di Indra, ma nel Tantrismo venne ad indicare il diamante, simbolo della purezza e dell’indistruttibilità dell’Assoluto, e fu reso in tibetano con il termine rdo-rje (signore delle pietre). È anche il simbolo maschile degli aspetti attivi della compassione (karuna) come metodo per la liberazione. Lo strumento liturgico di questo nome, essenziale nel rituale lamaista, è una sorta di piccolo scettro che termina alle due estremità con tre, cinque, o nove reti convergenti al centro;
"PHUR-BU": pugnale rituale con lama a sezione triangolare, usato negli esorcismi per domare e vincere i demoni “inchiodandoli” al suolo. L’impugnatura del phur-bu è decorata con tre teste di una divinità tutelare, mentre la lama emerge dalla bocca di un mostro (makara) ed è ornata con serpenti.
Senza voler essere esaustivi, ricordiamo infine che la collezione espone anche timbri, ciotole, brocche e timpani con i simboli gloriosi del Buddhismo.
"Ghanta". Strumento rituale della liturgia buddhista tibetana, costituito da una campanella (dril-bu) con l’impugnatura a forma di "vajra". L’insieme di "'vajra" e "ghanta", impugnati dall’officiante rispettivamente nella destra e nella sinistra, rappresenta l’unione di metodo e conoscenza nel raggiungimento della liberazione e il superamento di ogni contrasto nella realtà ultima dell’Assoluto
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Museo Etnico Bagnaresi
Una preziosa e unica collezione di opere d’arte, artigianato e di interesse multietnico provenienti da tutti i continenti (Ingresso gratuito tutto l'anno con prenotazione presso la Fondazione)
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