'Il bacino del Metauro', di Raimondo Selli

Raimondo Selli

IL BACINO DEL METAURO
Descrizione geologica - Risorse minerarie - Idrogeologia

Edizione elettronica del volume edito nel 1954

PREMESSA

Nella primavera del 1942 l'allora Presidente della Cassa di Risparmio di Fano, Conte Guido Castracane, diede al Sen. Prof. Gortani, Direttore dell'Istituto Geologico di Bologna, l'incarico di compiere uno studio geologico-applicato sul Bacino del Metauro, per conto di questa Cassa. Dopo un sopralluogo di alcuni giorni compiuto in compagnia del Prof. Gortani, cominciai il vero e proprio lavoro sul terreno nell'estate del 1942; le difficoltà varie dipendenti dallo stato di guerra mi costrinsero però, dopo poche settimane, a rimandare ogni cosa a tempi migliori. Questi si ripresentarono solo nel 1947, durante il quale anno attesi per oltre quattro mesi consecutivi alle ricerche sul terreno. Condussi poi in seguito il rilevamento geologico particolareggiato di buona parte della regione metaurense e di quelle contermini. Solo ora, dopo un ritardo prolungato oltre ogni limite lecito, vede la luce questo mio lavoro conclusivo, che in compenso ha raggiunto una mole imprevista. Però un tale ritardo, causato da altri vari miei impegni sopravvenuti, mi ha permesso di affrontare con maggior sicurezza alcuni problemi pratici, per le molte cognizioni acquisite nel frattempo su gran parte della regione marchigiana.

Prima di iniziare l'esposizione è mio dovere rendere omaggio alla memoria del Conte Castracane, che volle quest'opera e la seguì con tanto interesse ai suoi inizi. I miei ringraziamenti più sentiti, insieme alle mie scuse più profonde per la lunga attesa della presente pubblicazione vanno al Comm. Avv. Filippo Pasqualucci che, succeduto al compianto Conte Castracane nella carica di Presidente della Cassa di Risparmio di Fano, ha sempre appoggiato e voluto la prosecuzione ed ultimazione di questo studio, al Rag. Marchini, Direttore del predetto Istituto, che tanto si interessò perchè mi fosse reso meno gravoso e più spedito tale studio, al mio Maestro Sen. Prof. Gortani, che me lo affidò in incarico, e all'Ing. Molari, che molto si adoperò per facilitare il mio lavoro. Dovrei infine ricordare un gran numero di persone che agevolarono in ogni modo le mie ricerche fornendomi spesso notizie e dati preziosi; sono i Sindaci, i Segretari Comunali e i Capi degli Uffici tecnici dei Comuni della regione Metaurense, i Funzionari del Distretto minerario di Bologna e numerosi Tecnici, conoscitori di cose locali, dilettanti, ecc.. Il loro numero sale a parecchie decine, ma a tutti anche se non mi è possibile per ragioni di spazio ricordarne i nomi, va indistintamente il mio grazie sincero.

Il presente studio ha lo scopo fondamentale di mettere in luce le possibilità minerarie ed idrologiche del Bacino del Metauro. Si tratta evidentemente di un compito cospicuo, aggravato dal fatto che per molte questioni è necessario prendere in considerazione anche le regioni contigue del Foglia e del Cesano. Hanno servito di base al mio lavoro tutti i dati editi ed inediti, cui ho potuto accedere, e tutte le informazioni di vario genere, che ho potuto raccogliere; per primi si troverà un elenco bibliografico in appendice a questo lavoro. Mi son però voluto rendere conto preciso di tutti i vari problemi mediante appositi sopralluoghi, al fine di dare il mio giudizio obiettivo; ciò mi ha anche permesso di mettere in luce molti fatti nuovi. Perciò credo che i dati esposti siano tutti controllati e abbastanza completi; vi sarà certamente purtroppo ancora qualche lacuna, che non dovrebbe però essere di soverchia importanza. Notizie tecniche e dati di produzione su cave e fornaci in attività e la maggior parte delle portate delle sorgenti mi sono state fornite dagli interessati; rimetto quindi a loro ogni responsabilità al riguardo. Per necessità ho dovuto far precedere la trattazione con uno studio geologico stratigrafico e tettonico della regione; esso è indispensabile per la completa comprensione dei fatti esaminati in seguito, però, dato un suo certo rigore scientifico, potrà riuscire non sempre chiaro ad alcuni tecnici e pratici. Onde ovviare a questo inconveniente ho cercato di dare ad ognuno dei capitoli successivi una certa indipendenza.

Credo inutile soffermarmi sui limiti precisi della regione esaminata, che oltre il bacino del Metauro, comprende quello dell'Arzilla, una fascia costiera e parte dei Bacini finitimi del Foglia e del Cesano; le carte allegate sono chiare al riguardo. Pure inutile mi sembra accennare qui all'ordine di esposizione dei vari argomenti e alle parti di cui si compone il lavoro; un semplice sguardo all'indice renderà edotto il lettore. Non ho accennato, sembrando superfluo, al progresso storico delle conoscenze geologiche della regione Metaurense.

In questo lavoro si troveranno molti fatti nuovi e altri già noti, ma raccolti e disposti organicamente: per questi ultimi in ogni caso ho citato le fonti; i numeri fra parentesi infatti si riferiscono all'elenco bibliografico. Spero di portare con questo studio un modesto contributo alle conoscenze geologiche di questa bella e interessante regione e di invogliare Studiosi, Tecnici e Industriali a farne oggetto di maggiori attenzioni. indubbiamente a parecchie decine, ma a tutti anche se non mi è possibile per ragioni di spazio ricordarne i nomi, va indistintamente il mio grazie sincero.
Il presente studio ha lo scopo fondamentale di mettere in luce le possibilità minerarie ed idrologiche del Bacino del Metauro. Si tratta evidentemente di un compito cospicuo, aggravato dal fatto che per molte questioni è necessario prendere in considerazione anche le regioni contigue del Foglia e del Cesano.

Hanno servito di base al mio lavoro tutti i dati editi ed inediti, cui ho potuto accedere, e tutte le informazioni di vario genere, che ho potuto raccogliere; per primi si troverà un elenco bibliografico in appendice a questo lavoro. Mi son però voluto rendere conto preciso di tutti i vari problemi mediante appositi sopralluoghi, al fine di dare il mio giudizio obiettivo; ciò mi ha anche permesso di mettere in luce molti fatti nuovi. Perciò credo che i dati esposti siano tutti controllati e abbastanza completi; vi sarà certamente purtroppo ancora qualche lacuna, che non dovrebbe però essere di soverchia importanza. Notizie tecniche e dati di produzione su cave e fornaci in attività e la maggior parte delle portate delle sorgenti mi sono state fornite dagli interessati; rimetto quindi a loro ogni responsabilità al riguardo.

Per necessità ho dovuto far precedere la trattazione con uno studio geologico stratigrafico e tettonico della regione; esso è indispensabile per la completa comprensione dei fatti esaminati in seguito, però, dato un suo certo rigore scientifico, potrà riuscire non sempre chiaro ad alcuni tecnici e pratici. Onde ovviare a questo inconveniente ho cercato di dare ad ognuno dei capitoli successivi una certa indipendenza.
Credo inutile soffermarmi sui limiti precisi della regione esaminata, che oltre il bacino del Metauro, comprende quello dell'Arzilla, una fascia costiera e parte dei Bacini finitimi del Foglia e del Cesano; le carte allegate sono chiare al riguardo. Pure inutile mi sembra accennare qui all'ordine di esposizione dei vari argomenti e alle parti di cui si compone il lavoro; un semplice sguardo all'indice renderà edotto il lettore. Non ho accennato, sembrando superfluo, al progresso storico delle conoscenze geologiche della regione Metaurense.

In questo lavoro si troveranno molti fatti nuovi e altri già noti, ma raccolti e disposti organicamente: per questi ultimi in ogni caso ho citato le fonti; i numeri fra parentesi infatti si riferiscono all'elenco bibliografico. Spero di portare con questo studio un modesto contributo alle conoscenze geologiche di questa bella e interessante regione e di invogliare Studiosi, Tecnici e Industriali a farne oggetto di maggiori attenzioni.