Natura morta con aglio fresco, tegame e melegrane
Acquistato dalla Cassa di Risparmio nel 1991, il dipinto porta sul retro della tela la scritta «Paolo Antonio Barbieri». Si tratta di una attribuzione ormai inaccettabile (Paolo Antonio Barbieri, vissuto nel corso del secolo XVII, fu il fratello minore del Guercino): attribuzione avanzata prima della riscoperta critica del Magini le cui opere vennero a lungo confuse con quelle del Barbieri, retrodatandole per il loro stile arcaicizzante di oltre un secolo. Anche questa natura morta, come scritto da Rodolfo Battistini: «È strutturata nella consueta maniera del Magini: è inquadrato il bordo del tavolo sul quale un arredo comune riempie, con una progressione dal basso verso l’alto, un piano dimensionalmente ridotto rispetto all’occupazione reale degli oggetti. Il relativo affollamento dello spazio non contraddice la pacata visione dell’apparato disposto, caratteristico del pittore, con il significativo risalto dato alle zone sgombre del tavolo, che sembrano sostenere e rafforzare la sicurezza dei singoli oggetti, definiti da sottili variazioni dei valori cromatici dai toni contenuti».
Partecipazioni a mostre:
Mostra “L’anima e le cose”
Ex scuola “L. Rossi” – Fano / 13 luglio – 28 ottobre 2001
Mostra ‘La vite, l’uva e il vino. Iconografia tra sacro e profano dai musei e dalle collezioni marchigiani’
Pinacoteca Comunale di Ancona – Palazzo Bosdari / 31.10.2010 – 15.1.2011
Autore: Carlo Magini
Collocazione: Quadreria