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Oratorio dell’Ascensione del Palazzolo, la Fondazione interviene per il restauro

Tornerà a vedere una luce splendente il magnifico scrigno d’arte contenuto all’interno dell’Oratorio dell’Ascensione del Palazzolo a Pergola. Grazie al sostegno della Fondazione Carifano, sarà possibile attuare quegli interventi necessari e non più procrastinabili di conservazione e manutenzione del bene.

L’Oratorio, detto “dell’Ascensione al Palazzolo”, fu edificato verso la metà del XV secolo ad uso devozionale di viandanti e pellegrini sulla via foranea che da Pergola conduce a Sassoferrato. Al suo interno custodisce preziosi affreschi realizzati intorno al 1483 dal pittore sanseverinate Lorenzo d’Alessandro (San Severino, 1445ca-1501). Qui il pittore, alla sua primiera matrice artistica tardogotica appresa in patria alla scuola di Bartolomeo di Antonio, recupera influenze dalla scuola di Camerino ma anche suggerimenti veneti da Carlo Crivelli e folignati da Niccolò di Liberatore detto l’Alunno. Sulla parete di fondo infatti un’affollata scena rappresenta il Cristo che sale al cielo alla presenza della Madonna e degli Apostoli, inginocchiati e a piedi nudi. Alle estremità invece sono raffigurati San Secondo, patrono della città di Pergola, e San Sebastiano, invocato contro le pestilenze e le calamità. Sulle vele della volta a crociera vi erano dipinti i quattro Evangelisti, di cui ne rimangono visibili solo due.

Di altro artista, e successivi, sono gli affreschi della parete destra raffiguranti l’Annunciazione, la Vergine con il Bambino e la Trinità attribuiti un tempo a Bernardino di Mariotto (Perugia, 1475ca-1566), peraltro allievo di Lorenzo, ma la critica oggi in attesa di studi più approfonditi ritiene di segnalarli più cautamente come opera del Maestro del Palazzolo. Molto interessanti anche le iscrizioni lasciate fin dal Cinquecento sull’intonaco dai devoti con nomi, date e preghiere a testimonianza del loro passaggio. Queste splendide pitture, in passato attribuite al grande Raffaello, sono state definite dallo storico dell’arte Pietro Zampetti “uno dei momenti più alti della pittura a fresco del Quattrocento marchigiano”. L’Oratorio deve i due nomi (dell’Ascensione e del Palazzolo) all’affresco principale raffigurato al suo interno e alla presenza non molto lontano presumibilmente in epoca tardomedievale del Palatio de Plano utilizzato dal Podestà per questioni amministrative ora non più esistente ma di cui sopravvive una testimonianza muraria.

“Ci siamo sentiti in dovere di accogliere lo stimolo che ci è prevenuto dall’amministrazione di Pergola – sottolinea il presidente Giorgio Gragnola -, nell’ottica di tutela e di salvaguardia di quello che è un patrimonio del nostro territorio. L’oratorio dell’Ascensione del Palazzolo rappresenta un emblema della nostra tradizione artistica e storica che meritava quelle attenzioni necessarie a mantenere viva la sua identità e bellezza”.

“Esprimo il più profondo ringraziamento al presidente della Fondazione Carifano Giorgio Gragnola – precisa la sindaca di Pergola Simona Guidarelli -. Ho accolto l’invito presentatomi dall’assessore Santelli con l’obiettivo di preservare un bene per noi importante come quello dell’Oratorio dell’Accensione del Palazzolo. Dopo aver avuto un confronto con la Soprintendenza che ha delineato un percorso di azioni per una corretta opera conservativa, abbiamo trovato una grande disponibilità da parte della Fondazione che ha compreso l’urgenza e la necessità di essere parte attiva in questo processo”.

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