Carlo Magini
La Quadreria – Carlo Magini
La collezione di opere d’arte di Carlo Magini di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Fano
La notevole collezione di opere maginiane della Fondazione Cassa di Risparmio di Fano ha imposto alla stessa di pubblicare anche sul proprio sito Internet i contenuti descrittivi e illustrativi dei testi realizzati negli anni passati, come la monografia curata da Pietro Zampetti nel 1990 e l’opuscolo ‘La Quadreria della Fondazione Cassa di Risparmio di Fano’ curato da Franco Battistelli e stampato nel 1999.
Non mancano inoltre le documentazioni dei lavori di restauro che hanno interessato le tre nature morte acquistate recentemente.
CARLO MAGINI (Fano, 1720 – Fano, 1806)
Pittore oggi ben noto come autore di splendide nature morte, solo intorno al 1954 gli studiosi d’arte sono riusciti a ricomporne i principali tratti biografici.
Nipote del noto pittore fanese Sebastiano Ceccarini, fu allievo e aiuto dello stesso a Perugia prima e a Roma poi. Successivamente, così come lo zio, rientrò a Fano dove operò a lungo fino alla morte.
Quella del Magini è stata quindi una riscoperta relativamente recente in cui si sono distinti a turno Charles Sterling, Roberto Longhi, Luigi Zauli Naldi, Giuseppe De Logu, Alfredo Servolini e diversi altri ancora, compreso Pietro Zampetti.
Resta il fatto che l’artista fanese, autore anche di quadri a soggetto sacro e di diversi bei ritratti, compì un vero e proprio salto di qualità con le nature morte dove riuscì finalmente a mettere in piena evidenzia le proprie capacità.
‘Con le sue nature morte – ha scritto Pietro Zampetti – il Magini si rivela acuto interprete della società nella quale vive, cercando di captare la verità, anche la più sommessa e discreta. Esse propongono generalmente, con l’insistenza di un leitmotiv, alcuni oggetti sparsi su di un tavolo e cose da mangiare. Non una tavola imbandita, con arte e ricerca composita, ma cose di tutti i giorni poste su di un tavolo, collocate senza una precisa disposizione, messe lì a caso secondo esigenze improvvise.’