PARTE I - CAPITOLO I
LA SERIE DEI TERRENI
9. Riassunti sui terreni prealbiani
Credo utile riassumere qui i vari caratteri d'insieme che presentano le serie prealbiane del bacino del Metauro. Da quanto si è finora esposto si possono individuare dal basso all'alto le seguenti formazioni ben distinte:
- Calcare massiccio che rappresenta certamente Norico, Retico, Hettangiano, Sinemuriano s.s., ma dove per assenza di fossili non è possibile fare suddivisioni stratigrafiche;
- Pietra corniola con spessori variabili fra 10 e 150 m che comprende il Lotharingiano e Charmouthiano, il primo dimostrato sicuramente con i fossili solo alle foci del Burano e rappresentato dalle alternanze corniola-marmarone, il secondo rappresentato dalla sola corniola sovrastante e ampiamente documentato nella regione;
- Marne e calcari marnosi o verdastri o giallastri o rossi del Lias sup. con spessori variabili fra 4 e 25 m rappresentanti il Toarciano e l'Aaleniano che sono separabili normalmente solo coi fossili salvo che al versante NE del M. Nerone, dove la suddivisione è talora possibile anche sulla base litologica. Da notare l'assenza della facies rossa al M. Nerone e alla Montagnola.
- Strati ad Aptici comprendenti generalmente il Giura medio e sup. (Titoniano escluso) con spessori variabili da 3 a 70 m, talora sostituiti alla base da un calcare perfettamente analogo al rupestre.
- Calcari vari verdastri, bruni o bianchi del Titoniano p.p. Anche essi talora sostituiti lateralmente da calcare rupestre.
- Calcare rupestre in due facies (una tipica a stratificazione molto marcata, l'altra locale a stratificazione mal distinta), che comprende il Titoniano sup. Aptiano e talora sostituisce più o meno completamente i complessi 4) e5) nominati, spingendosi quindi fino al Bajociano. spessore compreso fra 80 e 300 m circa.
Per meglio comprendere la diversa composizione delle serie mesozoiche si veda la Tav. II.