'Il bacino del Metauro', di Raimondo Selli

Raimondo Selli

IL BACINO DEL METAURO
Descrizione geologica - Risorse minerarie - Idrogeologia

Edizione elettronica del volume edito nel 1954

PARTE VI
IDROLOGIA SUPERFICIALE E SOTTERRANEA
CAPITOLO II
IDROLOGIA SOTTERRANEA

2. I tipi di sorgenti

Per rendere più spedita l'elencazione e descrizione delle singole sorgenti, che farò più avanti, qui conviene tentare una classificazione di quelle metaurensi, avvalendoci degli schemi della Tav. XIII.
Premetto che in questo e nel paragrafo successivo definirò ogni sorgente sulla base delle cause essenziali che la determinano, trascurando i fattori minori. Così una sorgente di strato può avere il suo punto di emergenza obbligato da una modestissima faglia (magari di pochi decimetri) o spostato da detrito; non si può però parlare di sorgente di faglia o di deflusso da coltre detritica, ma di strato, perchè questo è il carattere fondamentale determinante la sorgente (1). Ed ecco i vari tipi di sorgenti metaurensi.

Tipo I - Sorgenti di versamento da strati monoclinatici (Tav. XIII, fig. 1) o anticlinalici (Tav. XIII, fig. 2). In questo secondo caso avremo due gruppi di sorgenti (S' ed S" della fig.) per lo più a diversa portata. Fra queste possiamo distinguere:

  1. la roccia acquifera è il calcare rupestre, la base impermeabile le marne toraciano-aaleniane o, in certi casi, gli Strati ad Aptici.
  2. la roccia acquifera è la scagli bianca e rossa, la base impermeabile le marne a Fucoidi.
  3. la roccia acquifera è il Bisciaro e lo Schlier, la base impermeabile la scaglia cinerea.
(1) Per la nomenclatura e per dettagli sui vari tipi di sorgenti rimando a: GORTANI M., Compendio di Geologia II, pp. 285-352.


Tipo II - Sorgenti di versamento d'altro tipo:

  1. di terrazzo (Tav. XIII fig. 3 S").
  2. di coltre detritica.

Tipo III - Sorgenti di trabocco semplice sui fianchi delle anticlinali (Tav. XIII, fig. 4, S). Sono per lo più subalvee e dovute all'erosione regressiva a monte dei rilievi mesozoici.

  1. la roccia acquifera è il calcare rupestre, la base impermeabile è rappresentata dalle marne del Toarciano-Aaleniano.
  2. la roccia acquifera è la scaglia bianca , la base impermeabile le marne a Fucoidi.
  3. la roccia acquifera è lo Schlier, base impermeabile la scaglia cinerea.

Tipo IV - sorgenti di trabocco da anticlinale per sbarramento sui fianchi:

  1. l'acqua è contenuta nel massiccio e nella corniola, da battente impermeabile fungono le marne rosse toarciano-aaleniane. Queste ultime però non essendo continue e avendo impermeabilità variabile non rappresentano sempre un orizzonte sorgentifero.
  2. l'acqua è contenuta nel calcare rupestre o, se le marne toarciane-aaleniane mancano alla loro funzione impermeabile, in tutti i calcari prealbiani (massiccio, corniola, rupestre, ecc); il battente impermeabile è rappresentato dalle marne a Fucoidi (Tav. XIII, fig. 5). Quando le venute sono subalvee non è sempre possibile dire se si tratta di questi o dei tipi IIIa e IIIb; in generale i tipi IVa e IVb si hanno nelle porzioni più a valle delle incisioni dei rilievi mesozoici, cioè dove fondo vallivo e strati pendono nello stesso senso; i tipi IIIa e IIIb invece dove fondo vallivo e strati hanno pendenze contrarie.
  3. l'acqua è contenuta nella scaglia rossa e il battente impermeabile è offerto dalla scaglia cinerea.
  4. l'acqua si trova entro lo Schlier più basso e il Bisciaro deformati a pseudodiapiro, il battente impermeabile è costituito dallo Schlier più alto o dal Tortoniano inferiore (Tav. XIII, fig. 6).
  5. l'acqua è nelle molasse messiniane o eoplioceniche ed emerge per opera delle argille del Pliocene medio, che rappresentano il battente impermeabile.

Nei tipi a) b) c) fra roccia acquifera e battente impermeabile vi è concordanza stratigrafica, in d) spesso discordanza tettonica, in e) talora discordanza stratigrafica.

Tipo V - Sorgenti di trabocco da sinclinali per sbarramento del nucleo.

  1. la scaglia rossa è la roccia acquifera, la scaglia cinerea il battente impermeabile (Tav. XIII, fig. 7). Differisce dal IVc solo per la maggiore erosione della sinclinale.
  2. il Bisciaro e lo Schlier contengono l'acqua, lo Schlier più elevato o il Tortoniano costituiscono il battente impermeabile (Tav. XIII, fig. 8).
  3. l'acqua si trova entro i complessi molassici del Tortoniano-Messiniano-Eopliocene; lo sbarramento è offerto dai complessi argillosi intercalati o sovrastanti.

Tipo VI - Sorgenti di trabocco per sbarramento di strato (Tav. XIII, fig. 3, S', S"). A questo tipo si possono riportare le sorgenti, numerose ma quasi sempre molto piccole, della formazione marnoso-arenacea umbra e parte di quelle del Tortoniano-Messiniano esterno. Qui gli strati acquiferi sono rappresentati da intercalazioni molassiche, arenacee e talora anche calcaree, per lo più con pochissimi metri o decimetri di spessore, entro le prevalenti masse marnoso-argillose impermeabili. Lo strato acquifero può avere notevole continuità o chiudersi per passaggio laterale; per lo più è foggiato a monoclinale o talora variamente piegato. La poca potenza del mezzo filtrante e la sua inclinazione spiegano la ristrettezza dell'area di alimentazione e quindi la modestia delle sorgenti, cui talora materiali di frana o sfatticcio superficiale possono dare un contributo sensibile.

Tipo VII - Sorgenti carsiche (Tav. XIII, fig. 9).
Sono o di deflusso carsico, quindi legate solo allo sbocco di livelli carsici, o carsiche subalvee; nell'uno e nell'altro caso sono connesse col calcare massiccio o col rupestre.